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Il Palazzo del Governo: da teatro a sede istituzionale
Lorenzo Ruggieri - 23 Marzo 2022
La sua imponente struttura potrebbe richiamare il Leviatano di Hobbes: un gigante formato da molteplici individui il cui compito è quello di ripristinare l’ordine tra i cittadini. Il regime fascista, fautore della costruzione del Palazzo del Governo, a Taranto, ben si addice con l’ideologia assolutista del filosofo britannico.
Ecco perché, nel pensiero di Mussolini, l’architettura della sede dell’amministrazione locale non poteva non essere maestosa. Il suo sguardo, rivolto verso il mare, sembra voler promanare solennità, potere, rispetto. Ad oggi la struttura, ancora perfettamente funzionante, cattura l’attenzione dei turisti e dei cittadini.
Attraverso questo articolo, ripercorreremo la storia del Palazzo del Governo, dagli albori fino all’odierna utilità.
Il Palazzo del Governo: in principio fu teatro Alhambra
Il Palazzo del Governo sorge dalle ceneri di un teatro, il Politeama Alhambra, il quale per un ventennio ha rappresentato il fiore all’occhiello della vita mondana ionica.
Inaugurato il 28 agosto 1909, alla presenza di diverse autorità del Regno, il teatro presentava quattro palchi in bianco e oro, in cui si espandevano ben duemila posti, unite a diverse figurazioni mitologiche di nudo sulla volta e nel sipario.
Ubicato in via Anfiteatro con prospetto in via Cavour, ivi hanno avuto luogo esibizioni storiche. Tra esse, ricordiamo quelle di Tito Schipa (soprannominato “L’usignolo di Lecce”), Emma Gramatica ed Arturo Bonucci.
Alle spalle della struttura vi era un’Arena in cui venivano messe in atto le rappresentazioni durante le stagioni estive. Il suo nome rievoca il complesso presidenziale andaluso a Granada, sorto nel 1232 e Patrimonio dell’Unesco dal 1984. Dopo l’incendio che distrusse il teatro “Livio Andronico“ nel 1907, si optò per la costruzione dell’Alhambra, il quale riscosse in poco tempo un notevole successo.
La spregevole propaganda fascista, però, colpì anche il teatro, il quale fu abbattuto nel 1909 per far posto al Palazzo del Governo. L’ultimo spettacolo si verificò il primo settembre del 1929 e venne salutato con enorme dispiacere dai cittadini tarantini.
Il Palazzo del Governo e la sua particolare forma a “M”
Cinque anni dopo, il 7 settembre 1934, Benito Mussolini inaugurò il Palazzo del Governo, la cui costruzione non fu però facile: il regime spese ben 21 milioni di lire per realizzare la sede degli uffici della Prefettura, della Provincia e della Questura.
Progettata dall’architetto Armando Brasini, la struttura si affaccia alla rotonda intitolata ai Marinai d’Italia, dalla quale la folla acclamò a gran voce la presenza del Duce. L’idea di Brasini era quella di offrire un Palazzo duraturo, come si evince dal collocamento della pietra di Trani al posto del travertino.
Le due imperiose insegne romane in bronzo che delimitano la porta principale conferiscono alla struttura una particolare forma ad “M”, in onore di Mussolini. La parete affacciata al lungomare presenta blocchi regolari di carparo ed una cortina di mattoni laterizi. Sulla loggia, invece, trovano posto due aquile in bronzo su piedistalli cilindrici.
Alta 52 metri ed interamente realizzata in pietra carparo color marrone, la struttura si innalza fino a raggiungere gli 82 metri sopra il livello del mare. I suoi sei piani ospitano mobili di grande prestigio e dipinti prestigiosi risalenti al XVII e XVIII secolo, frutto della donazione alla città di monsignor Ricciardi nel 1907. Si estende inoltre su un’area di 4.500 metri ed è attualmente impiegata come sede della Prefettura e dell’amministrazione provinciale.
Nonostante sia stato edificato durante il ventennio più buio della storia della nostra Nazione, il Palazzo del Governo rappresenta ancora oggi una peculiarità della città di Taranto, facendo da contorno alle acque cristalline che abbracciano la nostra terra.
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