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Ritorna a Taranto A Foròre
Redazione IAMTaranto - 22 Febbraio 2023
Dopo due anni di fermo, a seguito della pandemia, è uscita ieri dalla Chiesa di San Domenico Maggiore la tanto attesa processione penitenziale “A Foròre” con i confratelli e le consorelle, in abito di rito, della Confraternita Maria Santissima Addolorata e San Domenico. A mezzanotte mentre la campana suona a rintocco l’unico simbolo che si affaccia dal portale della chiesa omonima è la croce che guiderà la processione per le vie del borgo antico, accompagnata dai canti penitenziali dell’Orchestra di Fiati Santa Cecilia – Città di Taranto. Tanti fedeli hanno condiviso questo intenso momento di preghiera che segna l’inizio della Quaresima, il tempo di preparazione alla Pasqua.
È un’antica usanza degli inizi del secolo scorso, quando il martedì grasso, al termine del carnevale precisamente a mezzanotte, suonava la campana “fuori orario”… Ecco da dove deriva “A Foròre”. Il Capitolo Metropolitano usciva dall’Arcivescovado per una breve processione penitenziale che si concludeva bruciando le palme benedette dell’anno precedente per ricavare le sacre ceneri da utilizzare durante la funzione del mercoledì. Al rientro della processione mentre la croce sosta davanti al portale prima della benedizione del Padre Spirituale, i confratelli si schierano lungo la scalinata della chiesa e condividono con devozione il Mottetto “Alla Vergine Desolata” di Padre Serafino Marinosci, tarantino di adozione, quest’anno eseguito dal soprano Daniela Abbà.
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