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Taranto Vecchia, la storia di Palazzo Amati
Redazione IAMTaranto - 15 Luglio 2023
Percorrendo Corso Vittorio Emanuele II, si erge un prestigioso immobile del Borgo antico, Palazzo Amati di epoca settecentesca, con ingresso da Vico Vigilante.
Costruito per volere del Barone Giacomo Amati della nobile famiglia dell’aristocrazia romana, successivamente fu espropriato dal Comune che in parte lo demolì per sistemare la Strada delle Mura, per i tarantini la Ringhiera, trasformandolo nella prima scuola elementare.
Il sontuoso edificio che ha subito notevoli cambiamenti nel corso degli anni è formato da due piani superiori ed uno interrato. Era stato realizzato grazie all’accorpamento di tre immobili ed era composto da trentasette stanze prestigiose, adeguate alle esigenze familiari del Barone che aveva nove figli e tanti servitori, il piano inferiore era adibito ad alloggi di servizio, magazzini e cisterne con accesso al mare. I due prospetti si presentano differenti, il prospetto interno ha balconi con semplici ringhiere in ferro, il portale dotato di colonne binate con capitelli e nell’androne si erge una scala di rappresentanza in marmo; mentre il prospetto esterno che si affaccia sul Mar Grande ha solo finestre ed un’unica loggia in ferro.
Negli anni sessanta fu dichiarato inagibile e circa vent’anni dopo, a seguito di una ristrutturazione fu adibito in parte a sede universitaria del corso di laurea in Scienze della Maricultura e alcuni locali ospitarono il Museo del Mare.
Oggi, dopo ulteriori lavori di riqualificazione e grazie al sostegno di Fondazione con il sud, Palazzo Amati risorge nuovamente con il progetto Ketos, diventando la sede del Centro Euromediterraneo del mare e dei cetacei, gestito dall’Associazione di ricerca scientifica Jonian Dolphin Conservation.
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