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Buon compleanno Giovanni Paisiello
Redazione IAMTaranto - 9 Maggio 2024
È stato tra i più importanti ed influenti compositori del XVIII secolo, nato a Taranto in Piazzetta Monte Oliveto il 9 Maggio 1740 da Francesco e Grazia Antonia Fuggiale. Visse a lungo nella casa dello zio materno, sacerdote, alle spalle del Duomo di San Cataldo dove fu battezzato. Studiò presso i Gesuiti per poi iscriversi al Conservatorio S. Onofrio di Napoli. Debuttò nei maggiori teatri emiliani e, dopo aver viaggiato per diverse città del nord Italia, rientrò a Napoli nel 1766.
Lì conobbe il carcere per qualche giorno per aver cercato di evitare il matrimonio con Cecilia Pallini che, secondo il suo dire, si era finta vedova. Le nozze comunque furono celebrate il 14 settembre 1768 nel carcere di S. Giacomo degli Spagnoli. Riprese a viaggiare e lavorando per il Regio di Torino mise in scena “Annibale in Torino”, alla presenza di Mozart padre e figlio presenti in sala. Il 29 Luglio 1779 partì per la Russia accettando il lavoro offertogli dalla zarina Caterina II, dove produsse innumerevoli opere che inviò a Napoli agli inizi del 1781 all’attenzione di Giuseppe Capecelatro, arcivescovo di Taranto. In Russia tra le altre opere, mise in scena “la Nitteti”, la “Serva Padrona” e nel 1782, il suo capolavoro “Il Barbiere di Siviglia”, su commedia di Beaumarchais.
Quando nel 1816 Gioacchino Rossini mise in musica lo stesso libretto col titolo “Almaviva” venne fischiato, ciò nonostante resta il più grande capolavoro di Rossini, mentre l’opera di Paisiello è caduta nel dimenticatoio. Anche in sua assenza le sue opere continuarono a riscuotere grande successo nei vari teatri italiani. Rientrato a Napoli ad ottobre del 1784 si dedicò al rinnovamento stilistico del dramma musicale culminato in “Nina” La pazza per amore. I suoi guai iniziarono il 21 Dicembre1798 quando non seguì i Borbone che ripararono in Sicilia per l’arrivo dei Francesi.
Paisiello si trasferì a Parigi il 24 Aprile 1802 e pur non ambientandosi completamente e musicalmente ai gusti dei francesi, compose la “Missa solemnis” e il “Te Deum” per l’incoronazione di Napoleone a Notre Dame il 2 Dicembre 1803. Ripartito per Napoli ad agosto del 1804 si congedò dalle scene con “I Pittagorici”, un dramma che revocava la repressione borbonica nei confronti degli animatori della Repubblica nel 1799, che lo condusse alla rottura definitiva con i Borbone.
Rimasto vedovo nel 1815 e privato delle provvigioni rinvenienti da Parigi e S. Pietroburgo, morì il 5 Giugno 1816 in povertà, assistito dalle sorelle. Gli Amici della Musica Arcangelo Speranza in occasione dell’anniversario della nascita del celebre compositore tarantino hanno organizzato la rassegna Paisiello Spring con inizio il 9 Maggio.
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