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Giuseppe Rusciano (Giustizia per Taranto): “Taranto è in continuo cambiamento, stiamo per chiudere il progetto ‘Marconi, Piazza Giustizia’. Obiettivi e nuove iniziative? Vi racconto tutto!”

Massimiliano Fina - 22 Luglio 2021

Una delle realtà più importanti sul nostro territorio è sicuramente è l’associazione politico-culturale Giustizia per Taranto. In esclusiva, abbiamo intervistato uno dei rappresentati di una delle tante realtà presenti sul nostro territorio, Giuseppe Rusciano. Queste le sue dichiarazioni rilasciate sul nostro portale:

Come è nata la vostra associazione e da chi è formata?
Il 25 febbraio 2017 al termine di una grande manifestazione ambientalista, dove si pretendeva per l’ennesima volta giustizia per la nostra Taranto, sono state gettate le basi per la creazione dell’associazione, che di li a poco si sarebbe trasformata da idea a soggetto attivo.

Giustizia per Taranto è un’associazione politico-culturale basata sui valori della giustizia ambientale, della giustizia sociale e della partecipazione quale strumento per favorire democrazia e inclusione. L’associazione vigila sull’operato delle istituzioni e propone riflessioni, denunce, eventi e proposte per lo sviluppo ecologico, etico e sociale del territorio di Taranto.

Avete avuto dei risultati di rilievo dalla vostra “attività”? E se in passato avete riscontrato dei problemi anche nei vostri confronti…
GxT in questi quattro anni, ha perorato diverse cause, riconducibili alla salvaguardia dell’ambiente. Molti nostri esponenti, anche individualmente, hanno contribuito alla lotta, partecipando attivamente ai processi contro la grande industria, come ad esempio “Ambiente Svenduto”.
E proprio su questo processo, la nostra associazione ha puntato un faro di attenzione (cosa mancata in processi precedenti). In particolare la manifestazione del 2017 (quella che poi ci ha visto nascere) è servita a scongiurare il patteggiamento delle società collegate ai Riva che si sarebbero sfilate dal processo con cifre irrisorie.
Oggi con la “questione Capristo” questo aspetto prende grande peso poiché fu proprio lui a orchestrare l’operazione che poi fu bloccata da quella manifestazione (si ricordano ancora le lamentele dei difensori ILVA riguardo al condizionamento che quella manifestazione avrebbe esercitato sulle decisioni dei giudici).

Nella nostra filosofia del non limitarsi al lamento, ma anche di avanzare proposte, abbiamo autoprodotto un docu-film chiamato “Exit – la via d’uscita” che racconta l’esperienza positiva di riconversione, avvenuta nella regione tedesca della Ruhr, la quale è passata da una forte vocazione industriale ad uno dei siti turistici più visitati d’Europa.

Collaboriamo costantemente con altre realtà associative, con le istituzioni, per creare massa critica e per portare avanti progetti che possano migliorare Taranto.

Informiamo, anche al di fuori dei confini cittadini, tanta gente perché solo passando da una forte sensibilizzazione, che si possono gettare le basi per far si che le situazioni possano cambiare a nostro favore.

In merito ai bastoni tra le ruote, beh, in Italia lo sport più praticato è quello di criticare chi cerca di proporre progettualità, e Taranto in questo non è da meno, quindi subiamo costantemente attacchi più o meno velati, ma gli stessi non ci distolgono dai nostri obiettivi. Quando serve, facciamo una sana autocritica, per migliorarci.

Tra gli obiettivi raggiunti, rappresenta per noi, un risultato importante il coronamento del progetto “Marconi, Piazza Giustizia”. Un percorso condiviso, dove abbiamo partecipato ad un bando regionale per la rifunzionalizzazione della Piazza, ascoltando e facendo partecipare la gente che la vive quotidianamente. In questi giorni ci sono le ultime battute di questo entusiasmante percorso.
Il progetto è proiettato sulla partecipazione coinvolgendo le persone che ci hanno scritto tante proposte in ogni settore del vivere comune, sulla proposta di nuovi strumenti amministrativi da adottare da parte degli enti locali, sul miglioramento di uno dei luoghi della città.

Un altro risultato sono state le giornate dedicate all’illustrazione dei bandi che erano a disposizione della città per riconvertire la sua economia. Due delle persone che vennero ad ascoltare hanno poi intercettato fondi regionali e aperto attività “alternative”, grande orgoglio per noi!

Infine, the last but not the least, l’autoproduzione del calendario “Bellezze tarantine” arrivato alla seconda edizione, dove tanti fotografi professionisti e dilettanti si cimentano per dar vita ad un calendario che racconti aspetti della nostra città che celano storie, emozioni, momenti di vita vissuta.

Quali sono i vostri obiettivi?
Sicuramente il più importante è quello di vedere riconosciuta giustizia a tutta la nostra comunità cittadina, e per questo non si può prescindere dalla chiusura dell’ex ILVA.
Il nostro obiettivo è essere strumento di riconversione con la sensibilizzazione, la creazione di fiducia sulle potenzialità del territorio, le nostre proposte alle amministrazioni pubbliche e i nostri progetti in corso in città.

Che tipo di iniziative avete in programma?
Nel breve abbiamo da chiudere formalmente il progetto “Marconi, Piazza Giustizia”.
Il progetto per la nuova piazza disegnato su esigenze e desideri degli abitanti, opportunamente indirizzati dai tecnici partner di progetto. Ma non solo, perché gli altri due obiettivi del progetto che si stanno realizzando sono:

  • dotare Taranto di un nuovo e avanzato regolamento sui beni comuni;
  • la redazione di un protocollo del percorso che chiederemo diventi il nuovo format con cui le PA agiscono sui beni comuni in modo partecipativo.

Questi ultimi due obiettivi sono in collaborazione col Dipartimento Jonico e con quello di Scienze politiche dell’Università di Bari.

La fruibilità della agorà che abbiamo realizzato, sempre in Piazza Marconi, per la creazione di un luogo di confronto pubblico e creazione di legami di comunità. Anche questo di suo è già un bel risultato

Cerchiamo di mettere il bastone tra le ruote nelle manovre che ricadono sulla pelle di noi tarantini, presentando ulteriori esposti alla Procura della Repubblica, per denunciare ciò che accade a livello ambientale

Ci sono dei ragazzi che vi seguono?
L’eta dei soci è eterogenea, ci sono diversi under 30 che frequentano la nostra associazione, in modo attivo, dando valore aggiunto al nostro operato, che ha bisogno di analizzare le questioni poste dai diversi punti di vista.

Pensi che Taranto stia cambiando e cosa si potrebbe fare per migliorare il nostro territorio?
Decisamente Taranto è già cambiata ed è in continuo cambiamento. Viviamo un fervore culturale che fino a dieci anni fa era impensabile. Cresce la consapevolezza di dare un cambio di passo della economia cittadina, non a caso, nonostante atavici problemi di gap infrastrutturali che Taranto ed il Sud tutto vive, in diverse rilevazioni, si nota come l’imprenditoria giovanile in città e provincia sia in continuo aumento, segnando percentuali tra le prime in Italia.
Non si può prescindere, per migliorare il territorio, dalla chiusura dell’ex ILVA che oggi agisce come cappa su tanti altri ambiti. Mi viene da pensare a quello che continuamente subiscono i mitilicoltori, gli operatori turistici, le attività del terziario avanzato.

Si ringrazia Giuseppe Rusciano di Giustizia per Taranto per la cordialità e disponibilità mostrate ai nostri microfoni.

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