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Chiude l’UTIN (Unità di Terapia Intensiva Neonatale) di Taranto, di nuovo. A meno di un anno dal precedente episodio…
Redazione IAMTaranto - 25 Luglio 2021

Benché ad oggi non vi siano notizie ufficiali, l’UTIN (Unità di Terapia Intensiva Neonatale) dell’ospedale SS. Annunziata di Taranto è di fatto e di nuovo chiusa, come dimostrano i trasferimenti avvenuti in questi giorni presso altre strutture sanitarie di tre donne in procinto di partorire d’urgenza.
A distanza di meno di un anno dalla prima scongiurata chiusura, prendiamo atto che non è stato fatto nulla per evitare che ciò accadesse nuovamente, né sono state individuate soluzioni strutturali per fronteggiare le gravi criticità di organico che mettono a rischio l’intero punto nascita dell’ospedale tarantino, a dispetto degli impegni annunciati dai vertici regionali e dell’ASL di Taranto.
Ancora oggi, in reparto ci sono infatti solo quattro medici, impegnati finora a gestire affannosamente, oltre alla patologia e al nido, anche l’unità di terapia intensiva, per garantire ai neonati di Taranto le cure essenziali alla sopravvivenza. Una situazione insostenibile che ha decretato l’ennesima chiusura di fatto dell’UTIN e l’ennesimo trasferimento di tre partorienti in pochi giorni, privando i cittadini di Taranto di un diritto fondamentale, nel silenzio e nell’indifferenza delle istituzioni.
L’emergenza sanitaria conseguente all’epidemia da Covid-19 ha mostrato potentemente e una volta di più la necessità irrinunciabile di un servizio sanitario pubblico, universale e territoriale, tanto più in una città come Taranto, già devastata dal danno sanitario e ambientale causato dalla presenza della grande industria inquinante.
Di fronte a questo scenario, non c’è tempo per altri annunci: Regione Puglia e ASL Taranto diano seguito agli impegni di un anno fa, incrementando gli organici con personale medico e sanitario, riattivando l’UTIN e individuando senza altri indugi soluzioni strutturali per affrontare la situazione di collasso in cui versano anche il Pronto Soccorso, il 118 e molti altri reparti dell’ospedale tarantino.
L’USB si schiera al fianco dei cittadini e dei lavoratori della sanità (molti dei quali ancora precari), vittime di scelte ideologiche e affaristiche che per decenni hanno impoverito il sistema sanitario, favorendo il profitto di pochi a danno del bene comune e non esiterà a mettere in campo tutte le sue forze in difesa della salute pubblica.
Taranto, 24.07.2021
Francesco Marchese, coordinamento provinciale USB Taranto
Simona Laliscia, RSA USB Taranto
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