Questo sito web usa cookie per offrirti una migliore esperienza di navigazione. I cookie sono salvati nel tuo browser e salvano le tue abitudini di navigazione per aiutarci a capire come rendere più interessante e utile la tua esperienza.
Tempo di lettura: < 1 min.
Taranto, Totila e la Torre del Gallo: l’edificio ancora visibile…
Redazione IAMTaranto - 18 Novembre 2021
Nelle lotte trai i Barbari e Bisanzio, Taranto fu utilizzata come roccaforte barbara contro i Bizantini. Infatti tra il 540 e 550 fu occupata dal goto Totila che significa l’immortale datogli dai suoi sostenitori, il suo nome originale era Baduila. Attratto soprattutto dal porto strategico, ne fece la sua dimora. Cominciò la ristrutturazione dell’acropoli, cinse la città di nuove mura, ampliò le antiche Torri del Gallo e del Cane e costruì edifici grandiosi. Proprio nelle torri, si racconta, Totila nascose il suo tesoro e pose le insegne reali. Della Torre del Cane non c’è più traccia, invece la Torre del Gallo, di base quadrangolare e priva delle merlature, è ancora visibile, inglobata in altri edifici, in via di Mezzo nei pressi della postierla dei Santi Medici nel Borgo antico. Non ci sono dati certi sulla data di costruzione delle torri, probabilmente sono molto più antiche della cinta muraria bizantina del X secolo. Delle torri se ne parla nella “Storia di Taranto” scritta dallo storico D.L. De Vincentis nel 1878 e in un articolo del giornale “La Voce del Popolo” del 3 aprile 1937 a cura dal sacerdote F. Ruggieri. Dopo dieci anni Totila lasciò Taranto per andare a combattere contro Bisanzio e la affidò al Comandante Ragnari, che a seguito della morte Totila, trovandosi in serie difficoltà la consegnò nelle mani dei Bizantini.
Fonte – Gianluca Lovreglio
TAG:
Ti è piaciuto questo articolo?
Sostienici