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Un straordinaria iniziativa per le detenute della casa circondariale di Taranto
Andrea Chioppa - 25 Gennaio 2022
L’ambiente carcerario spesso risulta essere un posto più consono ad una presenza maschile piuttosto che femminile. Secondo i dati forniti dall’Associazione Antigone che si occupa di tutela dei diritti nel sistema penale, in Italia, le donne rappresentano poco più del 4% dei detenuti in totale. A questo si aggiunge il problema del sovraffollamento, al quale per le donne si aggiunge spesso la gestione dei figli. Si potrebbe dire che i motivi per i quali dovrebbero esistere differenze sono numerosi.
Per questo è necessario costantemente adottare misure alternative alla detenzione. A tal proposito approda all’istituto penitenziario di Taranto l’iniziativa “Made in Carcere”, all’interno della quale una cooperativa offre un percorso formativo e lavorativo che possa condurre ad un reinserimento nella società. L’iniziativa riguarda principalmente donne detenute per reati minori ed ingaggiate nella produzione di manufatti artigianali, nello specifico braccialetti. Uno di questi braccialetti è stato indossato qualche tempo fa anche da Papa Francesco.
Fondatrice del progetto, la manager di successo Luciana Delle Donne che nel 2007 dirigeva un’azienda a Londra dalla quale nacque L’Officina Creativa ed il marchio Made in Carcere. I laboratori, chiamati “La Maison”, utilizzano materiali di scarto seguendo un modello di economia rigenerativa e dei pezzi di stoffa donati da partner del progetto. Nel suo complesso, l’iniziativa trasmette un messaggio di speranza che aiuta a comprendere che tutti hanno diritto ad una seconda possibilità. Questo può aiutare inoltre a sbarazzarsi di pregiudizi che spesso conducono a considerare le detenute ed i detenuti come scarto della società.
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