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Un tarantino a Mosca, il racconto drammatico di un insegnante dall’altra parte del fronte

Andrea Chioppa - 4 Marzo 2022

Si tratta di Maurizio Morlando, tarantino, insegnante di italiano residente a Mosca da circa dodici anni e padre di una bimba di appena sei anni. Nella sua testimonianza rilasciata alla Gazzetta del Mezzogiorno, il racconto del dramma vissuto sul fronte interno russo con il rublo in picchiata, i bancomat a secco e le risorse che scarseggiano a seguito del blocco delle tratte commerciali con l’Europa. “Dovessi andare via – dice – lascerei qui gran parte del mio cuore, stavo costruendo il futuro mio e della mia famiglia”.

Il prof. Morlando, spesso ospite di canali nazionali russi in qualità di opinionista, vive a pieno il clima di tensione e di disorientamento sorti a seguito dell’inizio delle operazioni in Ucraina. Ma secondo il suo racconto, le prime avvisaglie si avvertirono già cinque anni fa dove un euro era uguale a cento rubli. “In questi giorni – afferma l’insegnante tarantino – c’è stata una corsa ai bancomat con l’obiettivo di prendere quanti più contanti possibili.” Tutto questo a seguito di quanto accaduto ed in vista di quanto potrebbe ancora accadere nei prossimi giorni.

Le tensioni politiche tra Russia e Occidente hanno scatenato una grave crisi economica e umanitaria che colpisce la gente comune che vive dall’altra parte del fronte. Il rischio di inflazione e le restrizioni imposte dalla Comunità Europea, come un’onda d’urto travolgono ogni aspetto della vita quotidiana dei cittadini dal lavoro, alla difficoltà di recuperare denaro contante e nel procurarsi sufficienti provviste in una Russia assediata ancora dal generale inverno che di certo non migliora le condizioni di vita.

A Mosca si respira malumore totale. “Parlare di guerra nel 2022 – spiega – credo sia fuori luogo; è la seconda sciagura che si è abbattuta sul Paese, che io amo da matti: mentre ci stavamo smarcando dal covid con mille ristrettezze e vedevamo un po’ di luce, ecco la guerra all’Ucraina e le ritorsioni dei governi occidentali. In queste ore – continua – attendo conferma, si parla addirittura di conti congelati.” Qualora il nostro concittadino decidesse di tornare in Italia, l’unica soluzione possibile al momento sarebbe prenotare un volo per la Turchia per poi imbarcarsi alla volta di Roma, non con poche difficoltà.