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Il ricordo di Nazario Sauro… tra una via di Taranto e l’amore per il mare

Redazione IAMTaranto - 17 Marzo 2022

Nazario Sauro nacque a Capodistria il 20 settembre 1880 da genitori italiani che gli trasmisero l’amore per l’Italia. La sua passione per il mare lo portò a studiare a Trieste in quello che possiamo definire oggi Liceo Nautico, ma la presenza preponderante di allievi di origine tedesca era causa di frequenti litigi.

Conseguito il brevetto da capitano cominciò a navigare. I suoi forti sentimenti patriottici lo spinsero a svolgere attività politica, ispirata al partito mazziniano, che gli causò non pochi problemi. Nel 1914 si trasferì a Venezia e durante i suoi viaggi continuò ad aiutare attivamente i profughi istriani.

Allo scoppio della grande guerra si arruolò volontario nella Marina Italiana con il grado di Tenente di Vascello. Sapeva benissimo che se fosse stato catturato sarebbe stato impiccato, quale traditore degli Austriaci, ed è per questo che quasi tutte le sue azioni militari (circa 61) erano costellate da atti di  derisione verso il nemico.

Imbarcato sul Sommergibile Pullino il 30 luglio 1916, a seguito di un incidente, fu catturato con l’intero equipaggio. Durante il processo, a nulla valsero le dichiarazioni dei suoi commilitoni sulla sua identità: il suo nome era Nicolò Sambo, veneziano. Anche sua madre chiamata a testimoniare disconobbe la sua vera identità, pur di salvargli la vita. Tutto vano. Fu impiccato a Pola il 10 agosto 1916 gridando ”Viva l’Italia” e nel gennaio 1919 gli fu conferita la medaglia d’oro al valor militare alla memoria e consegnata alla madre.

Tanto omaggiato e non solo dalla Marina Militare, che gli intitolò varie unità navali, ricordiamo in particolare un Cacciatorpediniere varato il 1926 e un sommergibile nel 1976.  Anche Taranto gli ha dedicato una via che costeggia il muraglione dell’Arsenale e che sfocia in via Pitagora.

Foto Google

Fium61

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