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Mi “vergogno” di essere tarantino
Redazione IAMTaranto - 7 Giugno 2022
Taranto, la Città dei due mari, la Città dei delfini, la Città dei tramonti, la Città della campagna fertile. La Città delle eccellenze enogastronomiche.
La Città delle Delizie Tarantine illustrate al mondo da Tommaso Nicolò D’Aquino. La Città che possiede un Museo tra i più qualificati di Europa.
La Città più antica dell’antica Roma. La Città che ha dato i natali ad Archita, Icco, Rintone. La Città che ha ascoltato le prime suonate di Paisiello e Mario Costa.
La Città del Lungomare tra i più belli d’Italia per la sua posizione. La Città delle colonne doriche, del Castello Aragonese, testimonianze di antica grandezza.
La Città della Cattedrale di San Cataldo dove è visibile il Cappellone definito da illustri critici d’arte il trionfo del barocco, e che contiene alcune statue dell’illustre scultore napoletano Sammartino.
La Città degli ipogei, della vita sotterranea.
La Città dal clima mite, ideale per la villeggiatura. La Città cantata da Pasolini ed altri illustri letterati.
La Città dell’accoglienza. La Città dei vicoli senza luce, ma di grande suggestione.
La Città carica di umanità. La Città scoperta dal cinema.
Ho vergogna di dire che sono di Taranto, specialmente di fronte a gente nata in posti che non possono vantare le stesse credenziali, la nostra storia, per non offenderla.
La Bellezza della nostra Città resta sempre il suo miglior biglietto da visita anche con i suoi innegabili difetti.
Fatevene una ragione, voi tutti che la denigrate!
A cura di Piero Trombettiere
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