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La chiesa di Sant’Andrea degli Armeni: antica bellezza nel cuore di Taranto

Redazione IAMTaranto - 21 Luglio 2022

La Città Vecchia è un vero e proprio scrigno a cielo aperto, pieno di tesori da ammirare ma anche da custodire, affinché possano essere tramandati alle nuove generazioni. Uno di questi è certamente la chiesa di Sant’Andrea degli Armeni, un’opera architettonica davvero particolare e affascinante nella sua antica bellezza.

Si tratta infatti dell’unica chiesa in stile rinascimentale della Città dei due mari, nonché una delle cinque chiese armene presenti in Italia. Situata in piazza Monte Oliveto, di fronte al Santuario della Madonna della Salute, l’edificio sacro deve la sua costruzione alla comunità armena di Taranto, la cui presenza risale all’XI secolo.

La chiesa venne costruita nel XIV secolo, ma nel 1399 la struttura originaria venne fortemente danneggiata nel bombardamento di Taranto durante l’assedio della città ad opera del re di Napoli, Ladislao d’Angiò-Durazzo.

Pertanto nel 1573 l’abate Scipione di Aricia decise di demolire l’antico edificio medievale della chiesa e di ricostruirne uno nuovo, insieme ai tre nuclei abitativi posti accanto ad esso. La nuova opera architettonica cinquecentesca fu effettuata attenendosi ai canoni dell’epoca, con facciata e rapporti dimensionali del progetto di chiara ispirazione albertiana, e motivi decorativi tipici dell’età rinascimentale.

Il prospetto della chiesa ha tratti prettamente cinquecenteschi, con quattro lesene e un timpano ingentilito dallo stemma dei Capitignano, a cui, forse, spettava ogni diritto di patronato sulla chiesa almeno sino al XVI secolo.

Più in alto, due statue raffigurano una donna e un uomo con dei simboli probabilmente da ricondurre alla cultura armena. All’interno un altare decorato con stucchi rinascimentali è incorniciato da un arco trionfale che introduce un presbiterio sopraelevato. L’altare presenta decorazioni in stucco con rilievi databili tra il ‘600 e il ‘700.

Con il passare del tempo e l’abbandono la chiesa fu anche adibita a falegnameria fino a quando venne ceduta dal Vescovo Guglielmo Motolese al Comune di Taranto.

La chiesa è stata restaurata nel 2008 rimanendo chiusa fino al 2012 quando per volontà degli abitanti del Borgo antico di Taranto non è stata aperta al pubblico con l’intento di valorizzarla come patrimonio artistico e culturale della città.

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