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Centrale del Latte Puglia: una storia di prestigio e ripartenza

Lorenzo Ruggieri - 7 Agosto 2023

Il 30 settembre del 2021, nelle aule della Biblioteca Acclavio di Taranto, l’imprenditore Vincenzo Fanelli ha presentato pubblicamente un progetto di notevole impatto per la città dei due mari. Dopo ben 8 anni, infatti, la Centrale del Latte Puglia ha riaperto i battenti. Si tratta di un’operazione essenziale per lo sviluppo dell’enogastronomia territoriale, grazie alla diffusione di prodotti di altissima qualità ricavati da allevamenti locali. La rinascita della Centrale può essere facilmente inquadrata in un contesto storico-innovativo, essendo un’istituzione radicata nella città ionica da diversi decenni. In questo articolo ripercorriamo i suoi trascorsi, dalle origini sino ai recenti sviluppi.

Centrale del Latte: più di 70 anni di storia e tradizione

Taranto, 1951. In riva allo Ionio, come nel resto della Penisola, si vivono anni di rifondazione e riorganizzazione. La guerra ha lasciato strascichi pesanti sul territorio, in particolare legati all’economia e al riassetto urbano. L’ex colonia della Magna Grecia ha dovuto fare i conti con attacchi mirati e perentori, come quello vissuto tra la notte dell’11 e il 12 novembre 1940. In questo scenario post-bellico si inserisce la straordinaria intuizione del principe Guglielmo Romanazzi Carducci di dotare la città di Taranto di una Centrale del Latte.

Dalla partnership tra il Comune e l’ERSAP (Ente Regionale di Sviluppo Agricolo Puglia) nacque un vero e proprio punto di riferimento per i cittadini. La struttura, difatti, fin da subito si impose grazie ai suoi prodotti genuini e salutari, divenendo un’istituzione per diverse generazioni.

Il marchio ottiene grande risalto nazionale finendo nel mirino della Parmalat, la quale decide di acquistare la Centrale nel 1991, 40 anni dopo la sua fondazione. Tuttavia, all’alba del nuovo secolo, la società di Calisto Tanzi non versa in buone condizioni economiche. Nel 2003, infatti, emerse un buco di 14,3 miliardi che costrinse l’ex presidente del Parma a dichiarare bancarotta. Per tali ragioni, nel 2005, il commissario straordinario della Parmalat, il dottor Enrico Bondi, decise di trasferire la produzione della Centrale del Latte di Taranto a Piana di MonteVerna (Caserta), vendendo lo stabilimento alla società Jonicalatte.

L’imprenditore Vincenzo Fanelli (Fonte: Pugliosita.it)

Centrale del Latte: dal fallimento alla rinascita

Gli anni 200 furono piuttosto travagliati per la Centrale. Presto, la Jonicalatte cedette il timone alla società Gealat, senza tuttavia benefici per le casse dell’ente. Secondo quanto riportato da TarantoBuonasera, già nel dicembre 2012 i fornitori reclamarono fatture insolute per circa un milione di euro. Nel marzo del 2013, dunque, il Tribunale Fallimentare decretò il fallimento della Centrale, non concedendo alcun concordato preventivo alla Gealat e sancendo l’interruzione della produzione. Un alone di delusione e sconforto investì tale decisione, lasciando nello sgomento i cittadini tarantini per i quali l’edificio rappresentava un marchio storico.

Tuttavia, come già anticipato in apertura, la Centrale ha ripreso la propria attività nel 2021 grazie all’imprenditore tarantino Vincenzo Fanelli. Una ripartenza, quindi, che guarda al futuro con un occhio rivolto al passato, ricco di prestigio e tradizione. Una storia di ripartenza e di intraprendenza, come solo la città di Taranto sa regalare.