Questo sito web usa cookie per offrirti una migliore esperienza di navigazione. I cookie sono salvati nel tuo browser e salvano le tue abitudini di navigazione per aiutarci a capire come rendere più interessante e utile la tua esperienza.
Tempo di lettura: 2 min.
C’era una volta lo Stefy Park, viaggio tra i ricordi delle indimenticabili attrazioni degli anni ‘90
Redazione IAMTaranto - 19 Novembre 2023
È facile ricordarlo. Sulla sinistra, all’entrata, c’era il grande ristorante-pizzeria in cui puntualmente, le famiglie tarantine e della provincia ionica, si riunivano il sabato sera per trascorrere sereni momenti di convivialità. Spesso, erano accompagnati dagli artisti dal vivo, dal karaoke o dalle immancabili serate disco: alzi la mano chi, nello spiazzo dei tavolini dello Stefy Park, non ha mai ballato Paola e Chiara. Tuttavia, per i bambini era pressoché difficile starsene lì seduti: ogni attrazione, in quel parco era irrinunciabile.
A partire dalla pista delle macchine, che si trovava esattamente al lato opposto. Lì ci si dilettava a correre, per credersi il più forte tra tutti, nonostante il percorso fosse circolare e sicuro. L’adrenalina che si respirava in quella pista, che oggi potrebbe sembrare più ridotta di quanto in realtà non sembrasse, era impareggiabile. A bordo di quelle auto, sia i bambini sia le bambine si sentivano invincibili. E per i meno impavidi, tuttavia, c’erano il resto delle “giostrine” (come le chiamavano i genitori) disseminate nel resto del parco. Perfino quel pagliaccio, il cui braccio fungeva da altalena, sembrava divertente.
E ancora, come non dimenticare la sala giochi, che invece, si trovava dinnanzi all’ingresso: era il lusso dei ragazzini degli anni ’90, ancora poco abituati alle playstation. I loro occhi potrebbero brillare, tutt’oggi, al solo pensiero di ritornare, almeno per qualche ora, nel regno delle macchinette a gettoni. E come non dimenticare la sala segreta? Quella a cui potevi accedere solo se maggiorenne? Col senno di poi, non sarebbe più così tanto interessante oltrepassare quella porta, per scoprire che in realtà c’era una comune sala biliardo in cui, probabilmente, il fumo prendeva il sopravvento. Ma quando sei piccolo, ogni cosa ti sembra interessante quanto magica. E così, crescendo, capisci che è meglio affidarsi ai ricordi.
Fa rabbia, ma anche tanta tristezza, oggi passare davanti allo Stefy Park. Quello che un tempo è stato il punto di riferimento di tante generazioni, oggi è un grande spazio desolato, abbandonato a sé stesso e in balia della nostalgia.
TAG:
Ti è piaciuto questo articolo?
Sostienici