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Diodato, dall’1 Maggio Taranto a Sanremo e la ricerca della perfezione: “Le canzoni sono luogo d’incontro, mani tese verso qualcuno…”
Redazione IAMTaranto - 27 Aprile 2024
Lunga intervista a Diodato, direttore di Uno Maggio Taranto Libero e Pensante, a Il Corriere: «Parleremo di guerre, di libertà di espressione, di lavoro. Taranto è emblema di una situazione che sembra essere irrisolvibile, con il ricatto costante di dover scegliere tra salute, ambiente e lavoro come se fosse una cosa normale». .
Libertà di espressione? «È un’esperienza che ho vissuto all’ultimo Sanremo, solo per aver appoggiato Dargen dopo le sue dichiarazioni contro la guerra. Io, lui e Ghali siamo stati definiti dei sovversivi per aver semplicemente detto: cessate il fuoco; per aver parlato di umanità».
L’importanza della musica: «È un canale di sfogo per raccontare quello che mi succede o succede intorno a me, è un mezzo salvifico. Condividere la tua situazione ti mette in relazione con gli altri e ti fa sentire meno solo, ti fa ridimensionare i problemi, ti rendi conto che non sei l’unico a provare certe emozioni. Le canzoni sono un luogo di incontro, sono mani tese verso qualcuno: la fortuna di essere compreso da qualcun altro ti aiuta e ti tira fuori dai momenti bui».
La ricerca della perfezione. «Sono del segno della Vergine, la perfezione è un imperativo. Devi accettare l’imprevisto e l’imperfezione: è stata una bella sfida. Registrare le vibrazioni di 10 musicisti tutte insieme dà un’altra pasta sonora ai suoni, offre una sensazione di verità di cui sono in costante ricerca. La musica mi ha aiutato tanto a mollare, ad abbattere barriere, a spostare confini, a giocare con le mie piccole ossessioni».
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