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Bari-Taranto, -4 al tanto atteso derby: le emozioni e i ricordi degli addetti a lavori

Massimiliano Fina - 8 Dicembre 2021

Manca sempre meno alla partita attesa quasi 30 anni. Noi di IAMTaranto.it abbiamo ascoltato alcuni addetti ai lavori innamorati del Taranto che ci hanno raccontato le emozioni e i ricordi legati a questa entusiasmante e sentita sfida:

MATTEO SCHINAIA (Direttore di Tuttosporttaranto e Tuttosportpuglia): Una sfida dal sapore speciale, che torna dopo 29 anni nei quali le due squadre hanno vissuto percorsi diametralmente opposti con un unico punto in comune, il fallimento societario che ha imposto una ripartenza dai dilettanti. Gara il cui pronostico sembra pendere totalmente dalla parte del Bari, dominatore del campionato e destinato a tornare presto in serie B, ma il Taranto ha dimostrato di sorprendere proprio in occasioni come queste, vedasi la grande prestazione dello “Zaccheria” di Foggia di qualche settimana fa. In casa Taranto l’emozione è tangibile, per strada non si sente parlare d’altro. La cosa che maggiormente conta è che i protagonisti in campo offrino uno spettacolo non solo sportivo ma anche educativo, con il fair play che deve affiancare l’inevitabile agonismo che un derby impone. Vinca il migliore, anzi no… forse stavolta no!

FRANCO VALDEVIES (Presidente Museo Taranto Calcio APS): Penso di aver visto il primo Taranto-Bari nell’aprile del 1971 quando il Taranto si impose per un 1-0 con un gol di Colautti su calcio di rigore. Questo centrocampista, tra l’altro preso dal Bari, venne in Riva allo Ionio e fece 7 gol in 30 partite (il suo miglior bottino della carriera). Sono quasi 30 anni che non incontriamo il Bari, l’attesa è più da parte nostra che da parte loro: in questi 30 anni il Bari ha visto la Serie A per diverse stagioni. Noi purtroppo abbiamo militato anche a lungo nel campionato di Serie D. Tra le formazioni c’è rivalità dalla notte dei tempi perchè Pro Italia e Audace quando si incontravano negli anni ’20 con l’Ideale Bari e il Liberty Bari solitamente erano partite fallosissime. Il Taranto, ora, può giocare una partita tranquilla perchè il Bari è lo squadrone che deve vincere il campionato, i rossoblù hanno diversi infortunati e con una formazione al completo renderebbero sicuramente dura la vita ai biancorossi. Mister Laterza metterà in campo una squadra solida; Montervino ha fotograto bene la situazione: è un derby che non ha bisogno di essere caricato, perchè i giocatori si caricano da soli. Anche le seconde linee, che il Mister sarà costretto a mettere in campo, sapranno quel che fare!

DANTE SEBASTIO (Direttore di Blunote): Quel 27 settembre del 1992 ero un giornalista di 21 anni, alle prime armi e con qualche chilo in meno, inviato al San Nicola per Radio Rama. Eravamo solo all’inizio della stagione e si viveva tra la consapevolezza di dover lottare per mantenere la categoria e la speranza di soffrire il meno possibile. Nessuno, però, poteva immaginare che sarebbe stata l’ultima apparizione del Taranto in Serie B. Perché proprio al termine di quel campionato è iniziato il declino del calcio rossoblu: il fallimento dell’estate 1993 (il primo di una lunga serie), la Serie D, le retrocessioni in C2, “Castellaneta v’attocche“, i playoff persi con Catania, Avellino e Ancona. E potrei continuare… Insomma, da quell’ultimo Bari-Taranto la storia del calcio rossoblu si è riempita solo di pagine tristi tra amarezze, delusioni, rimpianti, addii. Gioie? Poche, pochissime. Bari-Taranto torna dopo quasi tre decenni, ma, a dirla con estrema sincerità, non avverto più il trasporto di una volta. Forse perché oggi, rispetto ad allora, di anni ne ho 50 e riesco a essere più razionale e meno istintivo, più giornalista che tifoso. Forse perché dopo tutto questo tempo la storia non è cambiata: Bari sempre in lottare per la promozione, Taranto per salvarsi. Non so se sia ancora il derby pugliese per eccellenza: forse sì per chi vive di ricordi, sicuramente no per chi pensa esista solo il presente, che il passato non conti e che il futuro sia tutto da scrivere. Non sono superstizioso, ma un pezzettino del mio cuore spera che la partita di domenica, comunque vada, spezzi definitivamente un sortilegio, un maleficio. In fondo, dopo 30 anni di pioggia, un po’ di sole splendente ce lo meritiamo…”.

Ph. Fabio Mitidieri

FRANCESCO LEGGIERI (PugliaPress): Bari-Taranto, per me, era una sorta di festa da bambino. Non è che capitasse spesso di incontrarci, visto che loro balzavano da una serie all’altra con facilità. Va, per esempio ricordato, che ci sono stati anni in cui i galletti hanno toccato il fondo della serie D che noi tarantini non conoscevamo affatto. Comunque parliamo della trasferta: ne ho viste 2 con sconfitte pesanti, purtroppo, per i rossoblu. Una volta per 4-0 e l!altra per 2-0. I ricordi migliori, come è giusto che sia, li ho a campi invertiti. C’erano sempre tafferugli in curva e decisi di non andarci più. Va detto che ho tanti amici a Bari e, se non si parla di calcio, i rapporti sono idilliaci.

ROBERTO ORLANDO (Direttore MondoRossoblù): Nel 1993 avevo 16 anni e ricordo il clima “caldo” che si viveva allo stadio in quegli anni. Personalmente feci un fioretto, ovvero che sarei entrato al San Nicola solo quando avrebbe giocato il Taranto. Niente trofei di birre varie, niente grandi squadre, niente nazionale… L’attesa è stata lunga ma in questa settimana sto vivendo il clima pre-derby con lo stesso spirito di tanti anni fa e credo che allo stesso modo lo stiano vivendo tanti tifosi del Taranto. Un modo per tornare a quegli anni. Sto sentendo tanti amici di Bari, per qualcuno è una partita normale, per altri invece è IL derby: questo riconoscimento ha un “sapore” antico, che per Taranto può significare il ritorno nel panorama calcistico che conta. D’altronde, l’attuale campionato ripropone grandi sfide tra le piazze più importanti del sud e fino ad ora i rossoblù stanno onorando ogni sfida. Ecco, principalmente sarei contento se al di la del risultato il Taranto onorasse la sfida, rendesse orgogliosa la sua tifoseria. La gara è difficilissima, il Bari è lanciato verso la promozione e al San Nicola sarà dura. Laterza sa benissimo quanto vale questa gara per il campionato e per i tifosi, sono certo che i ragazzi si faranno onore.

GIUSEPPE DI CERA (AntennaSud85 e Corriere dello Sport): Bari Taranto ti fa tornare indietro davvero di diversi decenni a quando si era ancora ragazzini, bambini. Ricordo tante partite non solo viste ma anche ascoltate alla radio, emozioni che sono legate a delle reti ma semplicemente ad essere presente alla partita. Quindi davvero questo è un tuffo nel passato. Il Taranto, secondo me, non arriva benissimo; ovviamente il discorso è legato agli infortuni che sono tanti, sono troppi. L’ultima prestazione con il Messina non è stata eccellente anche se il punto guadagnato è servito a muovere la classifica. Ovviamente e non è non una frase da utilizzare in circostanze come queste; ovviamente un derby sfugge in linea generale a quelle che sono eventuali dinamiche già date o semplicemente dei pronostici; quindi secondo me davvero è aperto ad una tripla fermo restando che il Bari ha un potenziale che è nettamente superiore a quelle stato, ma questo è facile a dirsi, quindi non ci sarebbe partita. Ovviamente gli stimoli, le motivazioni, le spinte dalla piazza possono dare quella forza in più al Taranto per uscire nell’impresa di tornare a casa non battuto. Se non altro per una questione statistica: nelle ultime trasferte non è mai andato a punti e ha espresso un buon gioco solo in poche circostanze. Mi riferisco a Castellammare e a Foggia dove è riuscito a prendere un pareggio. La partita è molto difficile e il Taranto la deve disputare in maniera perfetta.

ENRICO LOSITO (Tuttosportaranto e Teleregione): Parto in ordine di emozioni, che sono tantissime. E’ un derby affonda le radici nella mia infanzia. Il primo (83-84) c’era uno Iacovone in tubi innocenti e legno con i rossoblù che vinsero 2-1 e purtroppo è stata l’ultima vittoria del Taranto. Ne ricordo uno in Serie B con gol di D’Ignazio e l’ultimo nel ’92 dove il Taranto perse 3-1 e passò in vantaggio con il rigore di Lorenzo. Io ero in curva ospiti e all’epoca ero un utras. C’è attesa, si respira quell’aria particolare. I rossoblù non arrivano benissimo, con dei risultati non proprio positivi: la sconfitta immeritata di Castellammare e il pareggio scialbo con il Messina. Tanti infortunati con la speranza di poter recuperare qualcuno: anche domenica Riccardi e Versienti sono usciti anzitempo. Il Bari ci arriva meglio, è una squadra che reciterà il ruolo da protagonista in questo girone. Ho visto una buona squadra nel posticipo con l’Avellino, sono forti e quadrati. Il Taranto se l’andrà a giocare senza paura!

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