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Taranto invia la portaerei Garibaldi per le esercitazioni NATO nel mare di Norvegia

Andrea Chioppa - 13 Marzo 2022

Ha inizio nella giornata di domani, in Norvegia, una delle più grandi esercitazioni mai indotte dalla NATO. A coordinare le operazioni delle forze da sbarco sarà l’incrociatore portaeromobili della Marina Militare italiana C 551 Giuseppe Garibaldi salpato dalla stazione navale di Taranto lo scorso 15 febbraio.

L’Alleanza atlantica pare che per questa maxi esercitazione, con manovre su larga scala, abbia ingaggiato un numero di forze aeronavali con pochissimi precedenti nella storia.

I numeri parlano di trentamila militari, duecento aerei e cinquanta imbarcazioni dislocati in assetto da battaglia a poco meno di 500 km dalle coste nord della Russia. Alla “Cold response 2022” – nome in codice dato all’operazione – prenderanno parte anche militari appartenenti alle Forze Armate di Svezia e Finlandia, nazioni ufficialmente non facenti parte della NATO ma che pare abbiano già avviato programmi di cooperazione.

Proprio tale cooperazione – così come riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno – ha immediatamente scatenato una pesante reazione da parte della Russia. Con un comunicato del Dipartimento europeo del Ministero degli Esteri, il Cremlino ha fatto sapere che un potenziale ingresso dei due Paesi nel Patto atlantico avrebbe in primo luogo gravi conseguenze militari e politiche con l’immediata adozione di misure di ritorsione.

La replica della stessa NATO ha chiarito che l’esercitazione è stata regolarmente pianificata già da molto tempo e annunciata ben otto mesi fa. La Norvegia, inoltre, ospita tali manovre con cadenza biennale. Nella loro dichiarazione, i vertici NATO hanno confermato che “Cold response 2022” assieme alle azioni preventive nei riguardi della Russia sono stati messi in atto in un periodo precedente alla ingiustificata invasione dell’Ucraina da parte della stessa Russia. Obiettivo primario dei Paesi dell’Alleanza è evitare ogni tipo di escalation.

Sta di fatto che le Forze Armate russe hanno rifiutato di inviare propri osservatori alle manovre nonostante l’invito. Si potrebbe dire, dunque, che alla luce di quanto sta accendendo in questi giorni e considerando l’incremento dei pattugliamenti aerei fino al Mar Nero, e navali nel Mediterraneo centrale con le squadre da battaglia delle super portaerei statunitense USS Truman e francese De Gaulle, la presenza di un’esercitazione nel mare della Norvegia assume le sfumature di un possibile “fronte nord” del conflitto in atto.