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Misteri e suggestioni della Taranto sotterranea: alla scoperta degli Ipogei

Roberta Frascella - 15 Marzo 2022

Quanto è bello girare per Taranto, soprattutto all’inizio della primavera, quando un timido sole fa capolino e le strade si riempiono di gente? Tuttavia, potreste pensare che la vita, nella Città dei Due Mari, si riduce a questo. Beh, non è così. Infatti, se voleste cambiare prospettiva, avete la possibilità di esplorare la misteriosa e suggestiva Taranto sotterranea con gli Ipogei.

Addentriamoci quindi alla scoperta dei suoi Ipogei

Si tratta di ambienti sotterranei ottenuti scavando le rocce calcaree nella zona del Borgo (o Città Vecchia), in cui molti palazzi sono costruiti proprio utilizzando i materiali ricavati da questi scavi e al di sotto dei quali si destinavano tali locali ai più disparati usi, come frantoi, cantine, ambienti di ricovero, depositi di grano e carbone.

Gli ipogei si trovano al di sotto di tutta la Città Vecchia, creando un sistema reticolare fatto di cunicoli, alcuni dei quali hanno anche accesso al mare, a cui non pensiamo quando passeggiamo tra i suggestivi palazzi antichi della nostra città. Molti di questi ipogei risalgono addirittura al periodo greco, il che è importantissimo come testimonianza della civiltà tarantina del passato.

Fonte: Il Tarantino

Poiché ce ne sono tantissimi, ne elenchiamo qualcuno…

Ipogei Taranto: il più noto: De Beaumont Bellacicco

Quello più noto è l’Ipogeo De Beaumont Bellacicco. Si tratta di una serie di ambienti realizzati dai coloni greci durante l’edificazione della città, tutti molto larghi (ingranditi anche nel corso dei secoli) e adibiti a varie funzioni. Di appartenenza della famiglia De Beaumont Bonelli nel 1600, fu per molto tempo abbandonato e poi recuperato e valorizzato dal dottor Bellacicco solamente nel 2002, per poi essere restaurato l’anno successivo.

Questo ipogeo si trova in Corso Vittorio Emanuele II al civico 39 ed è sormontato proprio dal Palazzo nobiliare De Beaumont Bonelli. Gli ambienti si estendono per oltre 800 metri quadrati, con una profondità massima di 16 metri sotto la strada e 4 metri sotto il livello del mare.

Dal 2015, ospita l’Associazione Culturale Filonide ed è diventato il Museo Spartano di Taranto (MISpa), visitabile tutte le domeniche dalle ore 11 con l’accompagnamento di una guida (con le norme anti Covid, è necessaria la prenotazione telefonica e l’uso della mascherina).

Questo museo si compone di numerose sale, tra cui la Sala Falanto, la Sala Era, la Sala Filonide e la Sala Persefone, in cui è possibile ritrovare le tracce dell’epoca greca, ma anche di quella romana e medievale. Inoltre, non possiamo dimenticare che nel 2007 ha ottenuto il riconoscimento da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.

Ipogei Taranto: Via Cava 99

Successivamente, possiamo citare l’Ipogeo di Via Cava 99. Esso presenta una serie di vani risalenti a varie epoche, in particolare tra Medioevo e Settecento, in cui furono realizzate le mura in tufo e le volte a botte, ma ci sono anche le tombe ad arcosolio, create in epoca paleocristiana. Inoltre, alcuni vani scavati nella parete rocciosa sono stati utilizzati come zona di produzione e ricovero di animali.

Ipogei Taranto: Palazzo Delli Ponti

Ancora, l’Ipogeo di Palazzo Delli Ponti risale probabilmente all’epoca greca, poiché vi sono stati trovati dei resti di mura del V secolo a.C.. Si compone di un ambiente con dieci tombe ad arcosolio lungo le pareti e otto tombe a fossa scavate nella roccia.

Ipogei Taranto: Fornace Medievale

Altro ipogeo è la Fornace Medievale, la quale nel XIII secolo era appunto una fornace, affacciata su via Cava e affiancata a frantoi e locali produttivi. Composta di tre forni, di cui restano solo i piani cottura, e tre vasche di raffreddamento, presenta ancora i segni dell’uso del fuoco risalenti al Medioevo, quando era largamente utilizzata.

Fonte: Made in Taranto

Ipogei Taranto: Cantiere Maggese

Continuando, abbiamo il Cantiere Maggese, formato da ambienti inizialmente collegati tra loro tramite dei passaggi molto stretti, alcuni dei quali erano anche segreti. Tale ipogeo, inoltre, è molto vicino alle mura antiche della città di Taranto.

Ipogei Taranto: Palazzo Baffi

Nel nostro percorso, incontriamo anche l’Ipogeo di Palazzo Baffi. Si tratta di quello più profondo ed è fatto da due ambienti principali, il primo dei quali era usato come deposito di carbone, mentre il secondo svolgeva una funzione sociale. Questo ipogeo è particolarmente ricco di cunicoli, che lo mettono in collegamento anche col Castello Aragonese, con piazza San Francesco e col mare, infatti sul lato ovest c’è un pozzo in cui si conserva l’acqua proveniente dalle falde acquifere.

Ipogei Taranto: Palazzo Arco Paisiello

Proseguendo, scopriamo l’Ipogeo di Palazzo Arco Paisiello, situato sotto l’omonimo palazzo – oggi Conservatorio. La ricchezza del palazzo nobiliare si riflette anche nel suo sotterraneo, dove le strutture medievali quali archi grandi e piccoli e volte a botte in carparo sono abbellite e anche state restaurate da interventi moderni. Questo ipogeo veniva utilizzato come pozzo e frantoio.

Ipogei Taranto: Palazzo Gennarini

Ancora, citiamo l’Ipogeo di Palazzo Gennarini, formato da un solo ambiente a 8 metri di profondità e di 25 metri di lunghezza al di sotto dell’attuale via Duomo. Apparteneva a Palazzo Gennarini, appunto, un palazzo nobiliare e fungeva quindi da suo deposito, ma c’erano anche un piccolo forno e un pozzo cisterna, la cui acqua giungeva dalle falde acquifere circostanti.

Fonte: Jotv.it

Ipogei Taranto: Palazzo Santamato

Ricordiamo ancora l’Ipogeo di Palazzo Santamato, costruito in più fasi lungo l’antica via delle Fogge. Composto da un ampio salone con volta a botte di epoca settecentesca, reca in sé i segni degli interventi di ampliamento, come le strutture triarcate di origine medievale. Al centro del salone, c’è un passaggio ad arco che porta a quello che probabilmente è stato il primo ambiente dell’ipogeo, costruito in epoca paleocristiana.

Ipogei Taranto: Palazzo Spartera

L’ipogeo di Palazzo Spartera, invece, è uno tra i più vasti, con oltre 800 metri quadri di superficie su più livelli collegati tra loro, che arrivano fino al mare. Presenta una fornace, con ambienti e cunicoli con piastrelle, ma anche condotte per la canalizzazione delle acque: perciò, si pensa, sia stato utilizzato per conservare e trasformare il pesce.

Ipogei Taranto: Palazzo Nardoni Gallo

Procedendo, si trova l’Ipogeo di Palazzo Nardoni Gallo, molto lungo tanto che vi si accede sia da Via Duomo che da Piazza Monteoliveto, il quale è tra i più antichi e tra i più articolati. Fu utilizzato come ambiente di servizio per il Palazzo della famiglia Gallo a fine Seicento, che ne sfruttò i numerosi pozzi, cisterne e depositi.

Ipogei Taranto: Palazzo Mannarini

Ricco di commistioni di varie epoche, non possiamo non citare l’Ipogeo di Palazzo Mannarini: il suo impianto risale al X secolo, ma fu restaurato nel Settecento e ampliato nell’Ottocento, anche se è possibile ammirare anche molti reperti di epoca greca e romana.

Ipogei Taranto: Palazzo Ulmo

Infine, abbiamo l’Ipogeo di Palazzo Ulmo, formato da un ampio ambiente quadrangolare con al centro un arco ribassato che porta verso quelle che sono state, un tempo, le stalle e i depositi per il cibo.

Fonte: Taranto Island

Insomma, gli ipogei da visitare a Taranto sono moltissimi e sono un pezzo importante per comprendere e immergersi nella storia tarantina. Riconosciuti anche a livello nazionale per il loro valore storico e culturale, sono curati e valorizzati dall’associazione Nobilissima Taranto, affinché questi pezzi importanti del passato non finiscano nel dimenticatoio per il solo fatto di non essere visibili a una prima occhiata.

Per chi vive a Taranto e per chi giunge nell’antica capitale della Magna Grecia per diletto, gli ipogei sono una tappa obbligatoria per cercare di capire i misteri della Città dei Due Mari, tanto vituperata quanto misteriosa e ricca di luoghi da scoprire.

Così, se vi dovesse essere venuta voglia di addentrarvi nei sotterranei della città, sappiate che è possibile effettuare la visita guidata di cinque o sei tra gli ipogei citati.

Oltre alle informazioni specifiche per l’Ipogeo De Beaumont Bellacicco scritte su, si possono visitare tutti i giorni dalle ore 10:30 alle ore 17:00, presentandosi all’ingresso presso l’Ufficio Turistico IAT nella Galleria Comunale in Piazza Castello.

Il costo del biglietto è di 5 euro (e a maggior ragione non potete lasciarveli scappare!) e la prenotazione è obbligatoria chiamando al numero 389 9935679 oppure inviando una mail a prolocotaranto@hotmail.com.

Fonte: Gazzetta dal Tacco