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La Chiesa di San Giuseppe: in piedi dal XVI secolo nonostante le difficoltà

Lorenzo Ruggieri - 3 Maggio 2022

Le numerose chiese ubicate nella città dei due mari testimoniano la forte fede dei tarantini, testimoniato anche dall’importante affluenza in occasione della Settimana Santa. Nonostante le varie generazioni, infatti, i cittadini ionici non hanno mai perso il proprio l’animo religioso. Forse, tutto questo è dovuto alla speranza di un futuro migliore, sradicato da una città ricca di cultura e storia.

Per individuare queste caratteristiche è sufficiente recarsi alla Chiesa di San Giuseppe. Le sue origini antichissime costituiscono un patrimonio intellettuale di notevole rilevanza per la nostra città. Con il trascorrere dei secoli, però, l’edificio ha conservato lo spirito di sacralità, misto ad un’eccellente tenuta architettonica.

La storia della Chiesa di San Giuseppe

Detto delle origini, è opportuno collocare nella linea del tempo l’edificazione della Chiesa. Essa risale addirittura al XVI secolo, epoca in cui il domino spagnolo era costantemente assediato dall’irruenza dei Turchi.

Inizialmente dedicata a Santa Maria della Piccola e collocata nel centro storico di Taranto, in via Garibaldi, la Chiesa ottenne nel 1625 il titolo di Santa Maria delle Rose nel 1625. Con l’insediamento dell’omonima arciconfraternita, la Chiesa venne dedicata a San Giuseppe tra il 1640 e il 1641. In quel periodo vennero anche effettuati lavori di ampliamento della struttura.

Statua di San Giuseppe (Fonte: Wikipedia)

Come ben noto, il periodo più critico per Taranto si ebbe con l’avvento del fascismo. Per renderla più funzionale alla propaganda del Duce, la città vecchia venne coinvolta in lavori di “risanamento”. Non venne escluso nemmeno il pittaggio Turripenne, luogo in cui sorgeva (e sorge tuttora) la Chiesa di San Giuseppe, insieme ad altri tre luoghi di culto. Questi ultimi vennero tutti demoliti, mentre la prima venne risparmiata. L’ennesima dimostrazione del carattere immarcescibile dell’edificio, metafora dello spirito dei tarantini: sottoposto a costanti insidie ma sempre stoico ed imperturbabile.

L’architettura della struttura

Giunti sul luogo, è impossibile non notare la statua di San Giuseppe, collocata nella nicchia centrale. Al di sopra di essa è presente una scritta, la quale recita: “Ite ad Joseph“. Il suo significato letterale è “andate da Giuseppe” e rappresenta un’espressione molto nota tra i devoti del Santo. Sul fastigio, invece, sorge un orologio dalle notevoli dimensioni.

Interno della Chiesa di San Giuseppe (Fonte: Flickr)

La Chiesa presenta una pianta triangolare, contornata da murature portanti, sistemi di archi, pilastri e volte. All’entrata, invece, la zona presbiterale con volta a botte lunettata è delimitata dall’aula unica attraverso un arco trionfale. Inoltre, la Chiesa è ricca di decorazioni in stucco bianco e dorato e di capitelli corinzi.

Sono opera del pittore barocco Paolo de Matteis, invece, gli affreschi più importanti presenti nella Chiesa: “il Riposo di San Giuseppe” del 1715 e “Il dubbio di San Giuseppe”. Questi quadri vennero donati dall’arciconfraternita di San Giuseppe nel momento in cui recuperarono il luogo sacro.