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Taranto è bella vista con gli occhi di un viaggiatore

Redazione IAMTaranto - 16 Giugno 2022

Riceviamo e Pubblichiamo:

Durante il mio breve soggiorno a Taranto, non avendo particolare predilezione per la consultazione delle guide turistiche, chiesi al portiere dell’albergo quale regalo potesse farmi la Città, qualcosa di unico e indelebile da portare con me, da custodire per sempre tra i miei ricordi.

Non esitò un momento: un tramonto, rispose. Senza attendere un attimo, come mi fu consigliato, mi avviai alla ricerca del tramonto, di una postazione che mi mettesse nelle condizioni di godere dello spettacolo come mi era stato suggerito.

Percorsi così tutto il Lungomare, soffermandomi di tanto in tanto ad osservare il panorama che mi sbatteva in faccia le sue stridenti contraddizioni: da una parte le fredde petroliere e dall’altra i pescherecci al ritorno, seguiti dai gabbiani, così carichi di pescato e umanità.

Giunta sulla Rotonda, mi sedetti sull’unica panchina di marmo libera, dove un innamorato all’interno di un enorme cuore aveva scritto con un pennarello indelebile “Susanna ti Amo”. Mi sembrò un segno del Destino trovarmi in quel posto, in quel momento, e né mi distrasse la visione dell’imponente edificio che avevo alle mie spalle, chiamato Palazzo del Governo, costruito in epoca fascista e inaugurato da Mussolini. Man mano che il sole calava, mi apprestavo a vivere un momento di forti emozioni, in una atmosfera leggera, impalpabile sfuggente, eppure così rasserenante.

Seguire l’evoluzione del sole prima di tuffarsi in mare mi affascinava, non senza farmi pensare alla caducità del tempo che passa. Mi venne in mente la poesia di Quasimodo “Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera”.

Tutto ad un tratto mi ritrovai avvolta in una atmosfera surreale. Il cielo cominciò a tingersi di colori vecchi e nuovi, definiti e indefiniti. Un caleidoscopio di colori e di emozioni. Come un camaleonte anche la mia anima cambiava colori e sfumature. Viola, rosa, arancione, giallo, indaco, rosso, ora li riconoscevo tutti, li sentivo dentro di me. E tutti mi avvolgevano, mi accarezzavano lievi.

Sussultai e diedi l’ultimo saluto al sole prima che sparisse tra le onde, poi mi incamminai sulla strada del ritorno. Ancora incredula per l’esperienza da poco vissuta. Credo sarà irripetibile. Mai più vedrò un tramonto così affascinante dove perdersi e ritrovarsi nella luce è un istante. Che ancora perdura nel ricordo.

Susanna

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