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Cosa vedere in Città Nuova: Tour di Taranto… dal Borgo Umbertino (Prima Parte)
Redazione IAMTaranto - 23 Dicembre 2022
Le condizioni igieniche della città vecchia causate dal sovraffollamento, resero necessario, già dalla fine dell’ottocento, un ampliamento della città. Bisognò aspettare l’Unità d’Italia per vedere l’affidamento del progetto di espansione all’Architetto Davide Conversano.
E così a dare il benvenuto a chi oltrepassa il Ponte Girevole (la cui prima versione denominata Ponte Umberto Cataldo fu creata nel 1887 e sostituita nel 1957 dal Ponte San Francesco di Paola) e raccontare la storia del Borgo Umbertino c’è il suo primo edificio: Palazzo Ameglio, fattosi costruire nel 1869 dall’Avvocato Domenico Savino e completato successivamente nel 1913 dal Barone Ameglio, oggi sede del Sovrano Militare Ordine di Malta Gran Priorato di Napoli e Sicilia.
Girando a destra si incontra il Palazzo Ammiragliato di stile neoclassico della prime metà del XIX secolo, sede degli uffici del Comando Interregionale Marittimo Sud. Di fronte sarà impossibile non notare la ringhiera di Corso ai Due Mari, con la sua decorazione a forma di stella a cinque punte e lo stemma dei Savoia, che circonda il Monumento al Marinaio realizzato nel 1974, un’opera in bronzo di circa sette metri dedicata alla Marina Militare Italiana per volere dell’Ammiraglio Iachino.
Poco oltre comincia il Lungomare Vittorio Emanuele III, inaugurato nel 1931, dal quale si può ammirare un panorama mozzafiato del Golfo di Taranto, variopinto da mille colori dall’alba al tramonto.
A sinistra non passa inosservato Palazzo D’Ayala Valva edificato per volere dell’omonima famiglia nobilare, che possedeva già un palazzo in città vecchia, costruito per rappresentare la loro presenza anche nel borgo nuovo. Fu sede della Prefettura di Taranto, fino al completamento del Palazzo del Governo che si trova poco più avanti. Nato nel 1934 al posto del celebre Teatro Alhambra, abbattuto per volere fascista.
Di fronte una terrazza semicircolare, la Rotonda Marinai d’Italia, dove si svolgevano le adunate fasciste e dalla quale si ammirano le Isole Cheradi.
Passeggiando per il lungomare un altro edificio non passa inosservato il Palazzo delle Poste progettato da Cesare Bazzani e inaugurato nel 1937.
Si va avanti ed ecco Piazza Ebalia con al centro la colorata Fontana Rosa dei Venti progettata dall’architetto Brunetti, punto di riferimento dei tarantini e l’ex Banca d’Italia, oggi sede della facoltà di Medicina.
Girando a sinistra su via Berardi si giunge in Piazza Maria Immacolata, il salotto di Taranto, che negli anni ha cambiato più volte nome, inizialmente fu intitolata a Giordano Bruno.
A destra percorriamo via Federico Di Palma, giornalista di origine nobile che si occupò dei problemi strategico-militari della sua Taranto, se si svolta a destra per via Regina Elena si trova la Chiesa San Francesco di Paola, sito religioso utilizzato dai confratelli per la sosta durante la Processione dei Misteri, organizzata dall’Arciconfraternita del Carmine nella Settimana Santa.
Ritornando su via Di Palma si giunge in Piazza Pasquale Leonardi Cattolica, antistante l’ingresso dell’Arsenale Militare, fiore all’occhiello della città sia dal punto di vista economico che sociale, inaugurato il 21 agosto 1889 alla presenza di Re Umberto I di Savoia. Al suo interno da non perdere la Mostra Storica, che custodisce cimeli di pregio legati alla storia della Marina Militare.
Proseguendo sempre dritto si incontra via Pitagora e all’angolo con via Crispi si può visitare uno dei monumenti funerari più importanti dell’era arcaica nell’area tarantina: la Tomba degli Atleti con i suoi sette sarcofagi.
Percorrendo un altro breve tratto di via Pitagora si arriva in Piazza Giovanni Bettolo, Ufficiale della Regia Marina, con al centro la fontana con i quattro cavalli. Subito dopo con ingresso da via Pupino il Centro Ospedaliero della Marina Militare con i suoi giardini storici che si affacciano sul Mar Piccolo, con i resti della villa Santa Lucia di Monsignor Capocelatro e il Sacello Romano probabilmente del sec. II – I a.C..
Entrando a destra in via Mignogna l’ex Convento di Sant’Antonio edificato nel XV secolo. Anche se le varie destinazioni d’uso che si sono succedute nel corso degli anni, non ultimo fu adibito a carcere, hanno cancellato molte parti originarie, resta l’infrastruttura in uso più antica del Borgo Nuovo. Oggi sede della Soprintendenza Nazionale per il patrimonio Culturale Subacqueo.
Adiacente all’ex convento l’area verde più affascinante del borgo: Villa Peripato, un giardino di circa cinque ettari della famiglia de Beaumont, affidato successivamente al Comune.
Superata Villa Peripato giriamo a sinistra per via Ciro Giovinazzi ed ecco Piazza della Vittoria, la piazza più cara ai cittadini che ospita il Monumento ai Caduti, tra il Palazzo degli Uffici che riveste un’importanza storico-culturale (costruito alla fine del ‘700 per ordine di Ferdinando IV di Borbone e oggi purtroppo chiuso in attesa di ristrutturazione) e la cinquecentesca Chiesa Maria Santissima del Monte Carmelo. Dal portone principale della Chiesa in piazza Giovanni XXIII e dal portoncino della sacrestia in via C. Giovinazzi escono le prime poste dei perdoni per il pellegrinaggio e si dà così inizio ai Riti della Settimana Santa tarantina.
Alle sue spalle e, più precisamente, all’angolo tra via De Cesare e via SS. Annunziata la Chiesa del Santissimo Crocifisso del XIV secolo di epoca normanna facente parte del Monastero delle Clarisse.
Da Piazza Giovanni XXIII si continua su via Tommaso Niccolò d’Aquino fino a via Cavour e, svoltando a sinistra nei meandri più nascosti, in un atrio di un portone si conserva una cappella neogotica dedicata a San Francesco di Paola, edificata ad opera di Angelo Cecinato nel XIX secolo. Mentre se si svolta a destra un’altra piazza, punto di riferimento dei tarantini, Piazza Garibaldi con al centro un gazebo stile liberty.
Di fronte alla piazza su Corso Umberto I si affaccia la Chiesa di San Paquale Baylòn con la biblioteca e la pinacoteca dedicata a Sant’Egidio. Le sue origini risalgono ai primi anni del XVIII secolo e alla caparbietà dei Frati Alcatarini si deve la costruzione.
Accanto alla chiesa l’ex convento dei Frati Alcatarini ospita il Museo Archoelogico (MarTa) che fu fondato da Luigi Viola nel 1887, il gioiello prezioso per eccellenza della storia della Magna Grecia.
Pochi isolati e siamo nuovamente su Corso ai Due Mari ed affacciati alla ringhiera sul Canale Navigabile possiamo ammirare il Castello Aragonese che domina il Borgo Antico.
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